V.P., nata 1992

Dall’età di 11 anni V.P. soffre di una forma progressiva e destruente di artrite reumatoide giovanile poliarticolare che non ha risposto alla terapia convenzionale. La progressione della malattia ha portato la ragazza a una situazione di immobilità a letto.

Le articolazioni delle anche sono completamente distrutte (unica soluzione è la protesi). Le articolazioni delle ginocchia, per quanto molto compromesse, lasciano sperare nella possibilità di un parziale recupero con terapia biologica associata a immunosoppressore, visti anche i discreti miglioramenti ottenuti durante la degenza in corso. Sono anche interessate le piccole articolazione dei piedi e delle mani, laddove l’esame radiologico evidenzia la scomparsa di ogni articolazione metacarpale e falangea con sostituzione da parte di un “piastrone” osseo.

Il programma terapeutico prevede di continuare per almeno sei mesi la terapia in atto e di proporre quindi, a situazione infiammatoria spenta, l’applicazione di protesi d’anca. V.P., che ora ha 16 anni: assolutamente consapevole della sua malattia, ma ora più fiduciosa che qualcosa possa andare meglio in futuro dopo il ricovero a Trieste.

La terapia biologica iniziata nel corso del precedente ricovero non è possibile in Albania, ed è stata quindi continuata a casa sempre grazie all’associazione Bambini del Danubio che ha rimborsato il farmaco che il Burlo inviava a Tirana. La ragazza ne ha avuto chiaro beneficio in particolare sul dolore e sulla mobilità delle piccole articolazioni.

Il progetto è ora quello di continuare per altri 4 mesi la terapia e quindi eseguire in una struttura altamente specialistica una protesizzazione d’anca e di ginocchio, intervento che ha carattere di eccezionalità in età giovanile ma potrà mettere in grado V. di deambulare e guidare l’automobile.